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“A TESTA ALTA: TUTTI INSIEME PER RIVENDICARE DIRITTI E DIGNITÀ DEI PENSIONATI”. E’ con questo l’obiettivo che Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil manifesteranno insieme il 19 maggio a Piazza del Popolo a Roma. “Vogliamo che il governo riprenda il tavolo di confronto avviato mesi fa – spiegano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil di Vicenza – per trovare insieme a noi le soluzioni più adeguate che possano mettere fine, una volta per tutte, ad una situazione di perenne difficoltà nella quale i nostri pensionati sono costretti a vivere. Tutto ciò – proseguono Igino Canale, Vittorino Deganello e Roberto Merlo, rispettivamente Segretari Generali di Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil di Vicenza– anche a danno dei nostri giovani che non riescono a trovare prospettive lavorative che permettano loro di costruirsi un futuro. Troppi annunci, troppe promesse disattese. Il governo e il presidente dell’Inps continuano a riempire le pagine dei giornali con dichiarazioni che alimentano solo le aspettative dei diretti interessati, senza renderle concrete. Gli 80 euro promessi dal presidente Renzi, i continui interventi di Tito Boeri sui giovani e sulla flessibilità. Basta, è ora di fare sul serio! Per questo che anche i Pensionati Vicentini di Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil il 19 maggio saranno in piazza a Roma, per rivendicare la piattaforma unitaria che mira soprattutto a dare dignità economica ai pensionati italiani, due terzi dei quali sono costretti a vivere con assegni inferiori ai 750 euro mensili.
Canale Deganello e Merlo ribadiscono le richieste che Spi Fnp Uilp hanno fatto al Governo e al Parlamento e cioè: difesa delle pensioni di reversibilità; tutela del potere d’acquisto delle pensioni; recupero del danno prodotto dal blocco della rivalutazione; separazione tra previdenza e assistenza; uguali detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti e pensionati; estensione degli 80 euro alle pensioni più basse; modifica delle legge Fornero per facilitare la flessibilità in uscita e permettere l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro; maggiori risorse per l’invecchiamento della popolazione e una legge quadro per la non autosufficienza. … Continuano i tre sindacalisti, naturalmente per noi sono fondamentali anche le politiche per il lavoro e per lo sviluppo dell’Italia, perché solo con la crescita economica si può rendere sostenibile il welfare e il sistema previdenziale.
I PENSIONATI SONO UNA RISORSA PER LE FAMIGLIE E LA SOCIETÀ ITALIANA: FERMIAMO LA POLITICA CHE SPECULA SULLA LORO PELLE SOLO PER FARE CASSA.
PENSIONI e PENSIONATI - Dati Vicentini
A) Se arrivassero gli 80 euro ai pensionati… cosa succederebbe nel Vicentino?
Se diventasse realtà la proposta del premier Matteo Renzi (riproposta a metà aprile) dell’allargamento del bonus anche agli anziani destinatari di un assegno previdenziale inferiore al minimo (circa 500 euro) – in Veneto sarebbero coinvolti circa 111 mila pensionati (circa il 9% del totale) per una spesa superiore agli 8 milioni e 860 mila euro al mese, cioè circa 106 milioni e 400 mila euro l’anno. Il bonus, insomma, farebbe aumentare dello 0,5% la spesa dell’Inps nella nostra regione, con un impatto non eccessivamente oneroso per la casse dell’Ente ma di certo rilevante per le tasche del pensionato…a beneficiare degli 80 euro sarebbero soprattutto le donne che, come ormai noto, sono più povere dei “colleghi” maschi.
Il bonus Renzi andrebbe in tasca a circa 70 mila pensionate venete, in pratica una su dieci per un valore complessivo di 5 milioni e 527 mila euro al mese. I pensionati vicentini coinvolti dal provvedimento sarebbero circa 20 mila .
B) Se confrontiamo le pensioni percepite dagli uomini e dalle donne… la differenza riscontrabile a livello nazionale si ritrova anche a Vicenza!
C) Che effetto avrebbe prodotto il taglio delle pensioni di reversibilità? … anche nel vicentino (come in Veneto ed in generale in Italia) ad essere più penalizzate sarebbero state ancora una volte donne, in quanto gli assegni delle vedove, in Veneto sono in numero decisamente superiore rispetto a quelli dei maschi: 317.278 contro 39.252. Sarebbe stata l’ennesima penalizzazione ad una categoria, quella delle pensionate, già abbondantemente penalizzate da un assegno che è mediamente inferiore fra il 30 e il 40% rispetto a quello degli uomini.
Nel Vicentino sono 2.500 nuovi assegni di reversibilità che in media vengono erogati ogni anno al coniuge di un defunto. In tale contesto la categoria più colpita è quella delle vedove visto che l’85% degli assegni di reversibilità vanno versati alle donne che hanno una prospettiva di vita più lunga rispetto agli uomini. Nel territorio di Vicenza si contano attualmente circa 59 mila pensioni di questo tipo, per le quali ogni vedova o vedovo si intasca in media 865 euro lordi al mese, per una spesa di circa 51 milioni di euro al mese. Nel Vicentino sono 2.500 nuovi assegni di reversibilità che in media vengono erogati ogni anno al coniuge di un defunto. In tale contesto la categoria più colpita è quella delle vedove visto che l’85% degli assegni di reversibilità vanno versati alle donne che hanno una prospettiva di vita più lunga rispetto agli uomini. Nel territorio di Vicenza si contano attualmente circa 59 mila pensioni di questo tipo, per le quali ogni vedova o vedovo si intasca in media 865 euro lordi al mese, per una spesa di circa 51 milioni di euro al mese.