Sezione: WELFARE
07 maggio 2010
CGIL-CISL-UIL SU ACCORDO DI PROGRAMMA CON COMUNE DI VICENZA E NUOVI PIANI ZONA ULSS
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Il 4 maggio Cgil-Cisl-Uil di Vicenza hanno presentato l'accordo di programma con il comune di Vicenza, l'IPAB Trento-Salvi e la Regione Veneto sulla programmazione dei Centri di Servizio per anziani non autosufficienti e non. Ovvero un contributo dei sindacati al riassetto dell'Ipab di Vicenza e la realizzazione del nuovo statuto dell'ente.
Altro tema affrontato stato quello dell'avvio dei nuovi piani di zona delle Ulss vicentine. In particolare Cgil.Cisl e Uil hanno espresso le loro riflessioni dopo l'incontro avuto in aprile con i presidenti delle conferenze dei Sindaci delle stesse Ulss vicentine e i quattro direttori generali delle Ulss. I sindacati in questo caso hanno espresso soddisfazione per la creazione del Coordinamento tra i quattro presidenti delle Conferenze dei sindaci.
Di seguito l'articolo della giornalista Chiara Roverotto del Giornale di Vicenza.
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Vogliono esserci anche loro. E non solo perché ne hanno diritto, ma perché la partita in gioco è seria, importante. Si tratta del futuro di anziani, disabili, malati psichici. Si tratta di welfare. Cgil, Cisl e Uil, rappresentate ieri da Marina Bergamin e Igino Canale, Maurizio Dei Zotti e Claudio Scambi hanno piantato alcuni paletti al di fuori dei quali- a loro avviso - non si può andare.
Sono reduci da due riunioni importanti: la prima con l'assessore alla Famiglia Giuliari che ha presentato ai sindacati l'accordo di programma Comune-Regione- Ipab e Ulss 6 sul futuro assetto dei servizi in città e poi dall'incontro con i presidenti delle 4 conferenze dei sindaci e con i direttori dei servizi sociali delle Ulss per avviare i Piani di zona, altro strumento fondamentale che, dal 2011 al 2015, detterà le linee guida in materia di assistenza domiciliare integrata e non solo.
«Riunioni importanti- ha ribadito Bergamin- nel momento in cui non si dimenticano i lavoratori: quasi 600 quelli dell'Ipab. E gli ospiti: 666 i non autosufficienti, 100 autosufficienti e, infine, 50 al pensionato Proti». Non solo, l'affondo dei sindacati arriva in Regione. «Siamo contrari alle trasformazioni delle Ipab in Fondazioni che potrebbero essere privatizzate con tutto quello che ne consegue». E poi raggiunge palazzo Trissino per chiedere al sindaco la nomina di amministratori capaci, esperti e competenti.
Sono perplessi sulla presenza di un rappresentante del comitato dei familiari all'interno del cda. «Perchè- spiega Dei Zotti- potrebbe contrapporsi al personale quando, invece, tra i due non ci dovrebbe essere alcun scontro». Sono contrari all'aumento delle rette «anche perchè- ha spiegato Claudio Scambi - non è vero che il personale costa: all'Ipab siamo su stime del 68 % contro l'80% rispetto di altre strutture». Sul tema delle alienazioni «E' necessario valorizzare in modo adeguato l'enorme patrimonio dell'Ipab che da bilancio vale 920 mila euro solamente per affitti che l'ente riscuote per terreni e fabbricati».
In sostanza Cgil, Cisl e Uil chiedono per il nuovo piano una tempistica di maggior respiro che vada oltre i 5- 10 anni, ritengono sia necessario coinvolgere i Comuni limitrofi per avere un rapporto sinergico anche con strutture alternative. «La politica dei posti letto - chiarisce Dei Zotti - non si deve limitare alla rincorsa di sempre maggiori dotazioni, ma incrementando anche altre modalità che favoriscano la non residenzialità».
«Sono fondamentali appartamenti protetti- ha sottolineato Scambi- intervenendo su immobili di proprietà comunale o coinvolgendo l'Ater in una offerta più flessibile, modulare e adeguata che tenga conto dei nuclei mono parentali».
Un discorso a parte, secondo Cgil,Cisl e Uil, va fatto sul S.Camillo. «È in scadenza l'appalto relativo alla gestione di 119 posti letto, valore per l'Ipab: 2,6 milioni di euro. Prima di attivare nuove o vecchie soluzioni- suggerisce Bergamin- è indispensabile verificare i risultati ottenuti. Infine, la dismissione di Ipark dovrà avvenire nella massima attenzione dei posti di lavoro».
L'ultimo capitolo sul personale e i sindacati chiedono «un piano occupazionale, la verifica dei servizi esternalizzati , la qualificazione degli addetti , il loro coinvolgimento sui programmi e gli obiettivi dell'Ente, la garanzia degli istituti contrattuali definendo una volta per tutte il riconoscimento delle festività infrasettimanali e la gestione degli addetti a mansioni ridotte».
(Da Il Giornale di Vicenza del 5 maggio 2010, pezzo di Chiara Roverotto - Catenaccio: INCONTRO. Cgil, Cisl e Uil e nuovi piani sociali; Titolo: «Ipab: una partita difficile, serve un consiglio capace»; sommario: «Scade l'appalto dei "Camillini" verifichiamo i risultati ottenuti»)
Nella foto scattata in conferenza stampa: da sinsitra Igino Canale (dip Stato sociale della CGIL vicentina), Claudio Scambi (UIL) e Maurizio dei Zotti (CISL).