Sezione: SERVIZI PUBBLICI LOCALI
04 agosto 2010
LETTERA APERTA A FAZIOLI (AIM) SU SOSPENSIONE EROGAZIONE PREMI DI RISULTATO A QUADRI E DEIRIGENTI AIM - di Giuliano Raimondo
Lettera aperta Al prof. ROBERTO FAZIOLI, Presidente di AIM Vicenza S.p.a.
E p. c. Alle lavoratici e ai lavoratori dipendenti di AIM a C.c.n.l. elettrico o gasacqua
Egregio signore,
Apprendo, durante le ferie, la sua sconcertante decisione, di non erogare (per ora?), il premio di risultato per l'anno 2009, ai quadri e ai dirigenti di AIM.
Le motivazioni non mi sono chiare ma la sensazione che ricavo è che si voglia sparare nel mucchio a prescindere dall'effetto che potrebbe rivelarsi molto negativo. Che senso ha aspettare il premio di risultato per sanzionare eventualmente chi, a livello apicale, non svolge appieno il proprio ruolo durante tutto l'anno lavorativo?
Non è possibile confondere il premio di risultato con gli eventuali provvedimenti disciplinari, peraltro già contrattualmente previsti, per eventuali casi concreti di?!!
Ma in AIM vi sono le analisi concerete sui risultati delle varie gestioni? E se si: perché andare a tentoni sparando nel mucchio senza individuare gli snodi apicali che non funzionano, che sono il vero e concreto ostacolo alle finalità della società?
Se le attribuzioni di responsabilità ai singoli sono chiare, altrettanto chiari e concreti devono essere i motivi per la eventuale sanzione, come previsto dai contratti.
I contratti collettivi nazionali di lavoro, sia elettrico che gasacqua, prevedono il premio di risultato "anche" per i quadri a fronte di risultati concreti e misurabili, in quanto soggetti facenti parte di una squadra o gruppo omogeneo, impegnata, al raggiungimento di obiettivi concreti, contrattualmente prefissati e misurati a consuntivo. S'intendono obiettivi per gruppo/i di lavoratori, con effetti economici variabili sulla misura del premio, in rapporto percentuale con la distanza dai traguardi contrattati e con le previste riduzioni individuali per i casi di assenza.
Anche ai quadri, la società può riservare, in relazione al conseguimento di importanti e concreti risultati e/o di particolare oggettivo impegno, ulteriori riconoscimenti economici (questa volta individuali) in aggiunta al premio di gruppo. E' possibile l' "una tantum", per esempio!
La qualità dei dirigenti consiste anche nella capacità di predisporre le proposte per obiettivi concreti e misurabili, nonché di adottare gli strumenti e creare le condizioni per governare l'insieme delle squadre e i gruppi omogenei, al raggiungimento degli obiettivi. Altrimenti cosa dirigono questi dirigenti?
Il premio di risultato - a differenza del vecchio premio di produzione - è uno strumento che spinge anche a selezionare meglio gli investimenti e ad apportare le indispensabili modifiche alla organizzazione del lavoro. Quella in atto in AIM è molto datata e perciò superata. (tempo addietro si poteva gestire tutto o quasi, a piè di lista, ma oggi non più!)
Anche la programmazione delle attività quotidiane non convince, come non convince il grande ritardo nell'aggiornamento degli impianti e delle reti, in particolare quelle elettriche, a partire dalle vetuste cabine di trasformazione di media-bassa tensione, causa di tanti fuori servizio (troppi considerata la modesta dimensione territoriale in cui la s.p.a. opera). Si tratta di fuori servizio che risultano nei tabulati del centro controllo reti, ma nel merito dei quali sembra che nessuno analizzi e soprattutto indichi il modo di ridurne il numero e contenerne il tempo di guasto. I ricorrenti fuori servizio alla rete di media tensione elettrica che hanno messo al buio, per l'ennesima volta, la Fiera Mondiale dell'Oro di Vicenza, ne sono una palese testimonianza. Anche li è "problema di manico". Gli esecutivi sono dei sottoposti , spesso costretti a "difendere" la loro incolumità fisica a fronte di carenze anche nella programmazione di impegnative manovre su un sistema d'impianto non del tutto affidabile.
In generale la stessa formazione e addestramento delle "maestranze" tecnico operative lascia a desiderare, come c'è ancora tanto da fare per il sistema commerciale-bollettazione, per superare una gestione tuttora condizionata da anni di sovrapposte emergenze.
Potrei fare un lungo elenco di esempi ma credo basti quanto sopra per dire che lo "sparare nel mucchio" non serve.
Caro Presidente, il suo condivisibile obiettivo di rilancio di AIM è anche il nostro. Non ci siamo mai sottratti ne ci sottrarremo nel futuro ad affrontare sfide impegnative anche per il sindacato. Ma la via maestra passa attraverso il confronto pacato e la conferma del riconoscimento del ruolo delle parti.
Tanto sento di esprimere nell'interesse comune che lega i dipendenti di AIM agli stessi utenti, di cui, anche il sottoscritto, di questi ultimi fa diligentemente parte da decenni.
Cordialmente.
Giuliano Raimondo
Coordinatore servizi a rete CGIL Vicenza
Pola, 1 agosto 2010