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Il 9 giugno sarà sciopero in tutto il Veneto dei lavoratori metalmeccanici a sostegno della vertenza contrattuale, ancora bloccata dopo 6 mesi e 17 sessioni di trattativa a fronte delle pretese di Federmeccanica di destrutturare il doppio livello contrattuale (nazionale e decentrato) e svuotare nei fatti il contratto nazionale della parte salariale.
In occasione della giornata di lotta si terrà una manifestazione regionale a Vicenza con partenza del corteo alle ore 9 dalla stazione ferroviaria ed arrivo in piazza Matteotti dove prenderanno la parola i Segretari regionali di Fim e Uilm, Massimiliano Nobis e Carlo Biasin, ed il Segretario Generale della Fiom, Maurizio Landini.
Moltissimi i lavoratori attesi e costantemente in crescita il numero di pullman prenotati in tutto il Veneto per la partecipazione alla manifestazione.
Ulteriori 4 ore di sciopero a sostegno della vertenza saranno effettuate a ruota nei territori, mentre continuano le iniziative di blocco degli straordinari e già subito dopo lo sciopero, l’11 giugno, vi sarà una nuova astensione dagli straordinari in tutta la regione.
Le prime risposte dei lavoratori si stanno già facendo sentire in molte imprese del Veneto e Fim Fiom Uilm si rivolgono agli imprenditori della regione affinché facciano pressione su Federmeccanica per una rapida e positiva conclusione del contratto. “Un contratto – sostengono i sindacalisti – che deve accrescere i redditi dei lavoratori, anche per rilanciare la domanda interna, e che deve avviare una spirale virtuosa per dare un nuovo impulso a investimenti e innovazione”.
Invece Federmeccanica, dopo 8 anni di crisi costati sacrifici enormi ai lavoratori, nel momento della sia pur lieve ripresa ha aperto una battaglia con i propri dipendenti negando ogni aumento salariale se non a coloro (il 5% della categoria) la cui retribuzione è ad una soglia bassissima e punta a “superare” il ruolo del contratto nazionale.
“Inoltre – hanno spiegato i rappresentanti sindacali – la parte datoriale vorrebbe modificare in peggio la base di calcolo dello straordinario ed intervenire sui permessi retribuiti monetizzandone una quota (5 su 13) oltre che legando alla presenza la maturazione di altri 4 permessi corrispondenti alle ex festività”.
Quanto alle richieste sindacali, netto è il rifiuto a negoziare su appalti, licenziamenti individuali e collettivi e in materia di sicurezza sul lavoro.
Tutto ciò per Fim Fiom Uilm è “inaccettabile” e dovrà essere respinto con un’adesione, che ci si attende massiccia, agli scioperi ed alla manifestazione di Vicenza.
“Siamo determinati – dicono - a riconquistare il diritto a contrattare collettivamente la prestazione lavorativa in tutti i suoi aspetti e confermare la funzione, solidaristica e di uguaglianza, del contratto nazionale di lavoro, oltre che allargare e qualificare la contrattazione di secondo livello”.
In allegato un prospetto su addetti e retribuzioni nel settore in Veneto oltre che un dato relativo all’andamento di produzione, fatturato ed occupazione nel I trimestre 2016 rispetto ai 12 mesi precedenti.
In regione il volume di affari cresce, ma non l’occupazione (che oltre tutto risente di un calo pari ad oltre il 20% avvenuto negli anni della crisi), mentre le aziende stanno facendo un ricorso massiccio agli straordinari. I salari sono bassi e certo non tali da sostenere una ripresa dei consumi, mentre si allargano le disuguaglianze nella redistribuzione della ricchezza.
E’ un quadro poco incoraggiante per le stesse prospettive industriali cui non giova certo l’atteggiamento di Federmeccanica al tavolo contrattuale.