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Il Centro Torri costa troppo e il gruppo Intesa San Paolo vuole dismettere l’edificio per risparmiare. Così i 320 dipendenti ancora presenti nel centro direzionale di Torri di Quartesolo (già della Banca Cattolica del Veneto) suddivisi in tre diverse società del gruppo vivranno una sorta di diaspora: 210 circa sono destinati a Sarmeola di Rubano e gli altri tra il centro storico di Vicenza (Corso Palladio) e un altro edificio in parte di proprietà della banca (solo due piani su sette) in zona Piramidi.
Oggi sit-in con manifestazione dalle 8 alle 10 del mattino davanti alla sede di via Roma: vi hanno partecipato circa un centinaio di bancari. I rappresentanti sindacali chiedono di evitare il trasferimento nel Padovano: “creerebbe gravi disagi alle famiglie dei bancari residenti a Vicenza e dintorni e costerebbe di più alla banca pagare ai dipendenti l’indennità di trasferta che affittare un intero palazzo qui nelle vicinanze, e nella zona delle Piramidi c’è posto”, affermano Stefano Simionato (Rsa CRV Cassa risparmio del Veneto) e Renzo Santucci (Rsa ISGS) entrambi della FIsac Cgil. Che aggiungono: “abbiamo fatto una piccola indagine di mercato e il palazzo ex MyAir di Torri di Quartesolo ha interi piani liberi dove potrebbero lavorare tutti i bancari qui impiegati, e gli affitti sono accessibili!”
“Inoltre siamo qui per difendere anche i posti di lavoro delle persone che offrono servizi al palazzo (indotto): sono una ventina e si tratta di personale della mensa, portieri e personale delle pulizie! Con un trasferimento nel Padovano perderebbero il posto!”